Rigenerazione Urbana – Barletta

Rigenerazione Urbana – Barletta

Committente:

Comune di Barletta (BT)

Descrizione:

Il Comune di Barletta ha ottenuto un finanziamento regionale per la realizzazione delle tipologie d’intervento prospettate nella Strategia Integrata di Sviluppo Urbano Sostenibile (SISUS) della città, elaborata a partire dall’analisi del tessuto urbano della città e di un ricco processo partecipativo.

A Barletta si possono sinteticamente individuare tre macro-aree: il centro storico che gravita attorno al porto, la città consolidata compresa tra il centro storico e la ferrovia ed il territorio edificato al di là della ferrovia che risulta in costante espansione.

Tutte queste macro-zone presentano ostacoli, vere e proprie barriere, che rendono problematici gli spostamenti di persone e merci tra le diverse zone.

Tali “barriere” sono rappresentate non solo dalla stazione ferroviaria e dal largo fascio di binari (Ferrovie della Stato e Nord Barese) che corre parallelo alla costa e taglia in due la città (la parte fino all’età moderna da quella d’espansione contemporanea), ma anche dalle aree produttive ormai dismesse, quale quella che occupa un’area strategica posta tra il Castello Svevo e Porta Marina, e che impediscono qualsiasi tipo di relazione tra la città storica e il suo porto.

Il processo partecipativo, che ha contribuito alla costruzione della Strategia, ha evidenziato punti di forza e debolezza, richiamando diverse opportunità di sviluppo urbano sostenibile: la localizzazione delle proposte emerse dagli stakeholders ha permesso di individuare una “linea di connessione” tra la città dell’entroterra e la costa, come una trama di luoghi cardine di un possibile sviluppo urbano. Queste analisi hanno evidenziato che oggi i problemi sono diversi dal passato. Le aziende che prosperavano a ridosso del porto ora non esistono più e il porto non è più lo stesso di prima ed è destinato a cambiare pelle: la originaria vocazione commerciale è destinata a convivere con un nuovo assetto di porto turistico. Questa realtà stuzzica il desiderio di fare quello che non era mai stato possibile fare prima e cioè ricongiungere il porto alla città perché un porto turistico lo rende auspicabile e la crisi delle attività produttive legate al porto mercantile oggi lo rende possibile.

Assieme alla volontà manifestata dalle aziende proprietarie di queste aree di avviare una procedura negoziata finalizzata alla cessione o rifunzionalizzazione di tali aree, è emersa anche la volontà di diversi operatori di prendersi carico della gestione se non della realizzazione di una serie di aree pubbliche abbandonate o in disuso per realizzare attività pubbliche o di interesse pubblico lungo una direttrice che dal porto conduce al di là della ferrovia , fino alla ex distilleria e al palazzetto dello sport.

Esaminando è sembrato di ripercorrere la strada all’inverso, se prima tutto era nel centro città e ogni persona o operatore doveva andare dalla periferia al centro città per fare qualsiasi cosa, dagli acquisti, al lavoro, alla vita culturale, ecc., ora molte funzioni attrattive come impianti sportivi, musei, ecc cominciano a essere presenti o previsti anche nelle zone oltre la ferrovia.

Ora, a maggior ragione, visto che il flusso di persone va da tutte e due le parti è divenuto attuale e indispensabile pensare a cosa si può fare per ricongiungere queste parti di città: il porto, la città consolidata e il territorio costruito che sono stati storicamente sempre separati tra di loro.

La Strategia agirà su un Ambito Territoriale emerso dall’integrazione del Documento Programmatico per la Rigenerazione Urbana e il processo di progettazione partecipata della stessa SISUS, entro il quale sono state presentate numerose proposte da associazioni e cittadinanza attiva che hanno individuato ulteriori aree da includere in ambiti di rigenerazione urbana. Tali istanze hanno evidenziato bisogni e potenzialità, determinando una quadro più articolato, e definito un conseguente ambito territoriale bersaglio della stessa Strategia.

Il tema principale emerso nella fase di co-pianificazione partecipata della SISUS è stato quindi quello della connessione tra le parti di città in direzione perpendicolare alla costa, con il superamento delle cesure urbane. L’unione delle istanze della cittadinanza attiva, l’espressione dei bisogni di integrazione tra brani cittadini emarginati l’uno dall’altro, l’opportunità di puntare sui servizi pubblici (a scopo sociale e sportivo) ha guidato la costruzione della SISUS.

La SISUS di Barletta punta a ricostruire il rapporto tra territorio edificato, città consolidata e il porto con azioni mirate a superare le barriere esistenti: architettoniche, fisiche, sociali e quelle che derivano dall’assetto proprietario esistente, grazie ad una serie di interventi pubblici e privati previsti lungo un corridoio ideale che collega l’area dell’ex Distilleria e dello stadio con l’area portuale, in maniera sostenibile e condivisa dalla Città tutta.

La Strategia si articola secondo i quattro Obiettivi Tematici previsti dal bando regionale, per cui gli obiettivi specifici della SISUS sono i seguenti:

  1. Ridurre i consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche e integrare con fonti rinnovabili con interventi di ristrutturazione edilizia di palestre ed auditorium di edifici scolastici finalizzata all’efficientamento energetico, alla gestione intelligente dell’energia per il controllo dei consumi e la produzione energetica da fonti rinnovabili.
  2. Aumento della mobilità sostenibile nell’ambito territoriale e di connessione urbana e territoriale con la realizzazione di opere e percorsi ciclopedonali per il rafforzamento delle reti multifunzionali di connessioni infrastrutturali territoriali in chiave ecologica e per il superamento della barriera ferroviaria e con interventi di ripermeabilizzazione degli spazi pubblici, di rimozione o di depotenziamento di infrastrutture stradali con interventi di superamento delle barriere architettoniche.
  3. Ridurre i rischi idrogeologici connessi ai cambiamenti climatici mediante la messa in sicurezza di zone a rischio idrogeologico e di inondazioni funzionali ad evitare rischi di allagamento degli attraversamenti ferroviari o dei percorsi ciclopedonali e la previsione di interventi di realizzazione, manutenzione e rinaturalizzazione di infrastrutture verdi e servizi ecosistemi funzionali alla riduzione dei rischi connessi ai cambiamenti climatici in aree urbane per la mitigazione dell’effetto isola di calore.
  4. Realizzazione di infrastrutture per il risparmio idrico: recupero e riutilizzo delle acque meteoriche per irrigazione di aree a verde pubblico.
  5. Riqualificazione e ricostruzione di paesaggi degradati con metodi e tecniche dell’ingegneria naturalistica e dell’architettura del paesaggio del territorio costiero tra le antiche mura del ‘500 e il mare.
  6. Interventi di recupero e riuso di vecchi immobili degradati per realizzare strutture sociali e assistenziali in collegamento con attività di animazione sociale e partecipazione collettiva, funzionali alla riduzione del disagio sociale: servizi per anziani, per l’assistenza, la prevenzione del disagio delle famiglie e sanitaria e per le associazioni giovanili.
  7. Potenziamento e riqualificazione del patrimonio abitativo pubblico per incrementare gli alloggi sociali e ridurre il disagio abitativo con l’obiettivo dell’abitare in autonomia (Ambient Assisted Living) per persone gravemente non autosufficienti e in condizione di fragilità sociale.

Caratteristiche:

La strategia di Rigenerazione Urbana sarà prossimamente attuata grazie ad un finanziamento regionale di 5 milioni di euro assegnato dalla Regione Puglia alla proposta presentata nell’ottobre 2017 con l’assistenza tecnico-amministrativa della finepro s.r.l.,che ha anche fornito supporto nell’organizzazione del complesso iter di progettazione partecipata e nella definizione delle tipologie d’intervento prioritarie.

Stato:

Concluso

FINEPRO S.r.l.
Via Nino Rota, 3
70011 Alberobello (BA)
t. +39 080 432 56 41